Parcheggio di piazza Cittadella. FdI esprime perplessità sulle garanzie bancarie

"La documentazione sulla bancabilità ci lascia sgomenti. Il Comune non possiede alcuna delibera bancaria che attesti le cosiddette garanzie bancarie ma semplicemente la dichiarazione dell’advisor"

Ennesimo possibile colpo di scena sulla vicenda della bancabilità di piazza Cittadella. Come si ricorderà venerdì della scorsa settimana si era tenuta una seduta congiunta delle commissioni comunali 1 e 2 durante la quale il sindaco Katia Tarasconi e l’assessore ai lavori pubblici Matteo Bongiorni avevano informato che erano finalmente arrivate le garanzie bancarie per la costruzione del parcheggio di piazza Cittadella da parte di Gps e che a garantire le linee di credito sarebbero state la Banca del Fucino e la Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.A, istituto statale interamente controllato da Invitalia. Stando a quanto esposto da sindaco ed assessore insieme a queste era anche arrivata una nuova fideiussione a garanzia dei canoni per la gestione degli stalli di sosta, in sostituzione di quella risultata falsa ed il tutto era passato al vaglio dei dirigenti del comune che avevano ritenuto validi e sufficienti i documenti prodotti,  tanto da revocare il procedimento di risoluzione del contratto per grave inadempimento (che era stato avviato il 12 giugno scorso dall’amministrazione comunale nei confronti del concessionario Gps).

Alle commissioni non erano presenti dirigenti del Comune, fatto di cui le opposizioni si erano lamentate, e non erano stati prodotti documenti a supporto di quanto detto. Attraverso accesso agli atti ora i consiglieri hanno potuto ottenere e studiare tutti gli incartamenti che non sembrano aver convinto in alcun modo Nicola Domeneghetti, Sara Soresi e Gloria Zanardi che in mattinata hanno rilasciato un comunicato stampa che mette in forte dubbio quanto affermato la scorsa settimana dall’Amministrazione.

«Una settimana fa – scrivono i consiglieri di FdI – siamo stati convocati in Commissione per ascoltare l’annuncio dell’arrivo di bancabilità e della nuova fideiussione, senza tuttavia avere la possibilità di esaminare alcun documento. Ci è stato permesso solo dopo, mediante accesso agli atti, e ciò che ci è stato inviato ci ha lasciato alquanto perplessi perché riteniamo che non combaci in alcun modo con quanto asserito ed annunciato durante la commissione di venerdì scorso.

In merito alla nuova fideiussione, rileviamo anzitutto come la stessa abbia validità di soli cinque mesi, nonostante il Segretario Generale avesse tenuto a specificare pubblicamente, nei mesi scorsi, che sarebbe stata necessaria una polizza fideiussoria sicuramente superiore all’anno. Oggi, invece, ci accontentiamo di una fideiussione in grado di coprire solo i prossimi cinque mesi.

Ma ciò che ci lascia ancor più sgomenti è la documentazione riguardante la c.d. “bancabilità”: il Comune non possiede alcuna delibera bancaria che attesti le c.d. garanzie bancarie ma, semplicemente, la dichiarazione dell’advisor (il consulente finanziario) del concessionario (senza che, peraltro, sia stato allegato alcun contratto di mandato in tal senso).

In detta dichiarazione, poi, sembra emergano altri due dati controversi: il primo, è che non pare assolutamente chiaro, né tanto meno assodato, che le delibere bancarie siano già state sottoscritte e, dunque, esistenti. Il secondo, è che le linee di finanziamento cui si fa riferimento riguardano un importo pari ad Euro 8.800,00, ossia una somma ben lontana dal totale previsto per l’esecuzione dell’intera opera, che si aggira intorno ai 14 milioni.

Se avessimo avuto modo di visionare questa documentazione prima della Commissione, avremmo certamente posto una serie di quesiti che, ad oggi, rimangono senza risposta e che speriamo di poter affrontare in Consiglio Comunale. Soprattutto, avremmo domandato perché – sulla base di documentazione incerta e imparziale – sia stata ritirata la procedura di risoluzione contrattuale, considerando che – ad oggi – per stessa ammissione dell’Amministrazione, le aree non possono essere consegnate.

In tutta questa incertezza, ciò che appare evidente, è che – ancora una volta – ci troviamo di fronte a proclami fondati sul nulla e che, a pagarne le conseguenze, sono sempre l’Ente ed i piacentini».

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