Nicola Parenti: “Confindustria Piacenza è la casa dove gli imprenditori possono crescere”

Il neo presidente ha tracciato le linee del suo mandato. Innovazione, sostenibilità e supporto strategico alle aziende del comparto meccanico ma non solo: "All’economia affiancheremo l’attenzione al sociale"

Dopo i saluti istituzionali e la relazione del presidente Rolleri, la settantanovesima assemblea di Confindustria Piacenza  è proseguita con una tavola rotonda sul tema di come fare impresa nel futuro ed immaginare le nuove possibili linee di sviluppo.

È poi arrivato il momento del passaggio di consegne ufficiale e sul palco di San Damiano è salito Nicola Parenti che guiderà l’associazione di via IV Novembre nel prossimo quadriennio.

Questo il suo intervento.

“Vorrei aprire questo mio intervento rivolgendo un sentito ringraziamento mio e dei nostri associati al presidente Francesco Rolleri e al suo consiglio di presidenza per l’incredibile lavoro svolto.Sin dalla sua elezione, Francesco ha dedicato tantissimo tempo alla nostra Associazione. Soprattutto nei periodi in cui le difficoltà si moltiplicavano di mese in mese.

Non si è mai limitato all’ordinaria amministrazione, subendo gli ostacoli, ma ci ha costantemente proiettati nel domani con il suo ormai proverbiale ottimismo, dettato anche dalla fiducia nei mezzi dell’associazione.

Mi voglio riallacciare ad un sentimento che ha citato nella sua relazione iniziale, l’orgoglio.

L’orgoglio che abbiamo noi imprenditori nel far parte di questa Associazione, che rappresenta una realtà così importante per le nostre imprese e per tutto il nostro territorio.

Ora è nostra responsabilità moltiplicare questa forza e proiettarla nei prossimi anni.

Dovremo affrontare tante altre sfide e cambiamenti e lo dovremo fare con forza e determinazione, ma con la serenità di chi conosce la propria forza e sa che si sta impegnando al massimo.

Questo è lo spirito che dobbiamo adottare, che credo sia anche lo stesso di ogni imprenditore quando si trova a dover gestire la propria impresa.

Confindustria Piacenza è la casa dove gli imprenditori possono crescere. Vogliamo sempre essere al loro fianco. Guardare oltre l’orizzonte e vedere cosa c’è dietro, per anticipare i cambiamenti ed essere pronti ad affrontarli.

Si diventa punti di riferimento solo se si è in grado di fornire certezze quando gli altri avanzano dubbi.

Un compito complesso, che possiamo onorare solo lavorando tutti insieme. Associati e territorio si aspettano che Confindustria si riveli eccellenza ogni qualvolta è chiamata in causa.

La perfezione non esiste e si può sbagliare, ma quella deve essere l’asticella a cui aspiriamo. Niente di meno.

Abbiamo già in mente i primi passi in quella direzione. Potenzieremo uno dei servizi più sfidanti e innovativi degli ultimi anni: Spazio Crescita, un’intuizione del Presidente Francesco Rolleri, con il quale l’Associazione si affianca gratuitamente agli imprenditori in progetti di sviluppo strategico delle imprese.

Nei prossimi mesi lo estenderemo con una attività dedicata alla subfornitura meccanica, che per Piacenza è un patrimonio di competenza ed esperienza che non deve assolutamente perdersi.

La nostra industria meccanica, infatti, è forte e competitiva grazie a due elementi essenziali: le maestranze e la rete di fornitori che si possono trovare nel raggio di 100 km. Parliamo di numerose piccole e microimprese terziste che in molti casi sono prossime ad un cambio generazionale.

Abbiamo il dovere di affiancarle e aiutarle ad affrontare le sfide future, garantendone la competitività e la continuità.

Lavoreremo intensamente sulla internazionalizzazione delle imprese, sia come fattore di sviluppo delle aziende piacentine che come attrazione di quelle estere, che possono portare investimenti, innovazione e valore aggiunto sul territorio.

Non mancheremo sui due temi fondamentali in questo momento per la competitività delle imprese: innovazione e sostenibilità.

All’economia affianchiamo l’attenzione al sociale. Siamo consapevoli della responsabilità che le nostre imprese hanno nei confronti della comunità in cui sono inserite. Per la prima volta abbiamo deciso di affidare ad un vicepresidente una delega specifica dedicata alla responsabilità sociale di impresa.

Ci concentreremo anche sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, così come fatto in passato da Emilio Bolzoni con il progetto “le 8 ore più sicure della giornata” o ultimamente con il Presidente Rolleri con la formazione delle scuole superiori o lo spettacolo teatrale di sensibilizzazione alla sicurezza per i ragazzi delle scuole superiori della provincia.

Confindustria Piacenza continuerà ad avere un ruolo centrale nella vita pubblica del territorio. Potremmo definire il nostro ruolo con il termine “Protagonisti collaborativi”.

Protagonisti, perché le imprese di Confindustria occupano circa l’80% dei lavoratori della manifattura della provincia. Sono numeri notevoli, e in quanto tali vogliamo rappresentarli con decisione e coerenza. Continua ad essere fondamentale una profonda azione di comunicazione verso il pubblico che possa trasmettere il valore delle imprese.

Solo così potremo diradare gli slogan lontani dalla realtà quotidiana delle aziende. La decrescita felice non è sostenibile: È solo rassegnazione alla decrescita.

Piacenza è un territorio altamente industrializzato. Non è così in tutta Italia. Non è così in tutto il Nord.

È un valore inestimabile che non possiamo concederci di dare per scontato. Protagonisti collaborativi, perché da soli non si va da nessuna parte. Lo sapevamo e le crisi degli ultimi anni ce lo hanno ricordato e confermato.

Lo abbiamo capito: insieme siamo più forti, e di questo ne siamo convinti oggi più che mai. Condivisione e coinvolgimento dovranno quindi essere le parole d’ordine essenziali per affrontare i prossimi anni.

Ci aspettano anni costellati di sfide. Vorrei quindi sin da ora ringraziare i vicepresidenti che hanno deciso di affrontarle con me, e nei quali pongo la massima fiducia.

VALTER ALBERICI – Innovazione ed Education

ERIKA COLLA – Internazionalizzazione e attrazione investimenti esteri

LORENZO MARCHI – Networking e Sinergie per lo sviluppo

MARIA ANGELA SPEZIA – Responsabilità Sociale dell’impresa e parità di genere

ALESSANDRO SQUERI – Finanza e mentoring neo imprenditoria

In chiusura vorrei fare un passaggio su un livello più generale soprattutto cogliendo l’occasione della presenza del neoeletto presidente di Confindustria Emanuele Orsini che a livello nazionale, europeo ed internazionale avrà l’impegno di rappresentare il nostro sistema industriale. Grazie Emanuele per aver accettato il nostro invito in questi giorni per te molto impegnativi. Ti troverai a lavorare in un contesto che possiamo definire quantomeno confuso. Dal nostro territorio auspichiamo che si possa avviare un’interlocuzione con i decisori politici nella quale rappresentare con più forza possibile la necessità che il nostro Paese e l’Unione Europea tornino a fare politica industriale.

Da troppi anni non vediamo più un chiaro disegno di politica economica e infrastrutturale per il Paese. In un mondo che mette in discussione quotidianamente i principi della globalizzazione e del libero scambio, abbiamo bisogno di certezze attorno alle quali costruire il futuro. L’attendismo presto diventa immobilismo. Si resta indietro e non si ha più il tempo per recuperare.

Nessuno risolverà i nostri problemi: deve essere l’Italia ad occuparsi di sé stessa e l’Europa a definire il suo percorso. Siamo la seconda potenza industriale europea, un paese trasformatore che brilla grazie alle proprie eccellenze e alla sua unica capacità di fare.

Se tra dieci anni vorremo poterlo definire ancora così dovremo agire oggi. Idee chiare, convinzione e una visione che sappia volare ben oltre la ricerca di consensi di corto respiro.

Ne è un esempio la politica energetica. Ci siamo posti obiettivi molto ambiziosi, con una transizione energetica a tappe forzate entro il 2050. Ma agli obiettivi non sta seguendo azioni adeguate. Si fatica a realizzare impianti idroelettrici di modeste dimensioni e le pale eoliche continuano ad essere un tabù.

Per quanto riguarda il fotovoltaico: approviamo normative sulle solar belt e poi, di colpo, si scrive un decreto legge in un week end che ne limita quasi completamente i campi di applicazione.

Una nuova riflessione dovrà essere avviata anche sul tema nucleare, sistema alla base del mix energetico con il quale numerosi paesi industrializzati stanno realizzando la loro transizione green. Anche in questo caso ricordo che le nostre imprese sono leader mondiali nella ricerca avanzata.

Vogliamo azzerare le emissioni, ma allo stesso tempo stiamo quasi azzerando le nostre possibilità di raggiungere questo obiettivo.

È ora di chiarirsi le idee. Ma se parliamo di scelte e strategie per il futuro, non possiamo non guardare con massima attenzione il grafico che vi stiamo proiettando.

È il calo delle nascite nel nostro Paese. Il calo demografico dovrebbe essere il tema prioritario su ogni tavolo, perché rappresenta il fattore fondamentale per la tenuta del nostro sistema.

Questo esula dalla politica territoriale ma è responsabilità dei singoli territori industrializzati e produttivi portare all’attenzione di chi ci rappresenta l’urgenza di questi temi. Vorrei infine ringraziare il moderatore dell’evento di oggi, Andrea Bignami, che ha condotto egregiamente anche quest’anno la nostra assemblea.

Mi perdonerà ma in una giornata così emozionante per me, non resisto alla tentazione di rubargli il lavoro e prendermi il grande piacere e onore di chiamare qui sul palco a concludere la giornata il nostro presidente nazionale: Emanuele Orsini”.

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