La piacentina Chiara Greco fra i borsisti del Programma Fulbright

Bocconiana, frequenterà un anno presso l’università di Yale per l’ottenimento del double degree. Fra i vincitori della borsa, in passato, Tullio Regge, Carlo Rubbia, Umberto Eco, Lamberto Dini, Giuliano Amato, Corrado Passera

C’è anche una piacentina fra i borsisti del prestigiosissimo Programma Fulbright. Si tratta di Chiara Greco, bocconiana, che dopo la laurea triennale sta seguendo un percorso magistrale di double degree. La prima parte si è da poco conclusa presso l’università Hec di Parigi, ritenuta una delle migliori business school al mondo. Ad agosto la piacentina partirà alla volta di New Haven, nel Connecticut, dove è stata ammessa ad un altro celebre ateneo, quello di Yale che frequenterà per un anno con il sostegno del programma di scambio nato 75 anni fa, grazie al senatore statunitense J. William Fulbright, a capo dell’omonima Commissione. Ogni anno vengono stanziate borse di studio per studenti e ricercatori americani e italiani, allo scopo di alimentare la conoscenza reciproca tra i due Paesi.

Dal 1948 oltre 8.000 sono stati i borsisti italiani e statunitensi che hanno varcato l’Atlantico. Grandi nomi della scienza, dell’economia, della politica, della letteratura, della comunicazione, delle arti sono fra coloro che all’inizio della loro carriera hanno usufruito delle borse di studio Fulbright e dell’appoggio dei suoi sostenitori. Ricordiamo tra gli italiani i tre Nobel Tullio Regge, Carlo Rubbia, e Riccardo Giacconi; Antonio Cassese, Sabino Cassese, Umberto Eco, Lamberto Dini, Marcello Pera, Gio Giugni, Gianfranco Pasquino, Pierluigi Petrobelli, Lorenzo Bini Smaghi, Gianni Riotta, Giuliano Amato, Corrado Passera e Margherita Hack a cui è stata conferita la medaglia d’oro Fulbright.
Tra gli statunitensi i Nobel Emilio Segre e Oliver Williamson, Lorin Maazel, Joseph La Palombara, Robert Putnam, Richard Serra e Dale Chihuly.

Ieri, presso il ministero degli Esteri a Roma si sono incontrati circa un centinaio di borsisti italiani (in partenza per gli Stati Uniti) ed americani attualmente ospiti del nostro paese.

«L’Alleanza atlantica – ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani – non è soltanto una serie di visite ufficiali, ma anche una relazione forte fra popoli. Sono due facce della stessa medaglia, quella dell’Occidente, due realtà diverse ma collegate. Siete la conferma del nostro legame. Celebrare 75 anni di una realtà che ha permesso ai giovani di aumentare le conoscenze di due paesi alleati è un’occasione per rafforzare i rapporti fra due Paesi amici. Quello fra Italia e Usa è un rapporto di fratellanza ancora più che di amicizia, una pietra angolare nella salvaguardia della libertà e della democrazia nel mondo».

«L’iniziativa Fulbright permette ai giovani di conoscersi – ha aggiunto Tajani – La conoscenza è fondamentale per la formazione e si costruisce anche attraverso iniziative come queste, che formano le nuove classi dirigenti. I giovani sono il futuro delle nostre società, nelle quali il valore fondamentale è la libertà: non è una cosa teorica, è il valore principale da difendere. La formazione deve fare comprendere il valore della libertà.».

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