Inaugurato il restaurato complesso del Carmine (Fotogallery)

Taglio del nastro questo pomeriggio per l’ex chiesa trecentesca del Carmine che torna ad essere disponibile alla cittadinanza dopo il lungo e contestato restauro durato due anni e  costato quasi sei milioni di euro. Al centro delle critiche venute da più parti c’è in particolare il soppalco che – secondo alcuni – non sarebbe coerente con l’architettura complessiva dell’edificio.

Oggi non era però il momento delle polemiche ma quello della festa alla presenza del primo cittadino di Piacenza Patrizia Barbieri. Con lei varie autorità e i rappresentanti della Fondazione Brodolini e di Mbs si soino aggiudicate la gestione di questo spazio dedicato all’innovazione.

L’edificio sorge fra via Borghetto e piazza Casali (dove è collocato l’ingresso).

Gia a partire da domani (venerdì 20 dicembre) il complesso del Carmine inizierà ad ospitare varie iniziative culturali.

Dalle 9.30 alle 12 gli spazi della ex chiesa accoglieranno anche gli studenti delle scuole superiori per un incontro che ripercorrerà le diverse fasi, dal recupero artistico e architettonico alle attività già in programma nel nuovo Laboratorio Aperto.

Ad aprire la mattinata, i saluti istituzionali del vice sindaco Elena Baio cui seguiranno gli interventi della restauratrice Valentina Arosio e dell’architetto Franz Bergonzi, che richiameranno il percorso di ristrutturazione dello storico edificio e il “cantiere parlante nel cuore di Piacenza” rappresentato dal Carmine.

Dalle 10.30 alle 12, il Lab Experience per le scuole, che offrirà ai ragazzi la possibilità di sperimentare le potenzialità delle attrezzature tecnologiche di realtà virtuale e aumentata in dotazione al Laboratorio Aperto.

Nel pomeriggio, dalle 15, il complesso del Carmine sarà teatro di un nuovo appuntamento per “I Quaderni degli Stati Generali della Ricerca”, con la presentazione del progetto Start City del Comune di Piacenza che, dopo i saluti del vice sindaco Elena Baio, verrà illustrato dall’ex direttore generale dell’ente, Roberto Gerardi, unitamente al responsabile dell’Unità operativa Programmazione e Innovazione del Comune di Piacenza Giuseppe Morsia e al responsabile dei Sistemi Informativi Giovanni Maggi.

Alle 15.50, sarà proprio l’assessore Baio a presentare le proposte avanzate dai cittadini per dare impulso al Piano Smart City di Piacenza, mentre alle 16 interverrà il docente del polo locale del Politecnico di Milano Massimo Tadi per approfondire il tema “Diagnostica urbana, Big Data e prestazioni ambientali per una smart, sustainable, responsive city”. Alle 16.30, la tavola rotonda “Il futuro delle nostre città”, moderata dal docente del Politecnico di Milano Michele Roda, che coordinerà il dibattito tra il vice sindaco di Piacenza Elena Baio, l’assessore a Politiche Giovanili, Cooperazione internazionale e Servizi informatici del Comune di Ferrara Micol Guerrini, l’assessore al Bilancio, Innovazione e Digitalizzazione del Comune di Cremona Maurizio Manzi e l’assessore a Educazione e Innovazione del Comune di Parma Ines Seletti.

(Continua sotto la galleria fortografica)

La storia di Santa Maria del Carmine a Piacenza

La Chiesa di Santa Maria del Carmine, fondata a Piacenza nel 1334 dai Padri Carmelitani, sorge tra via Borghetto e Piazza Casali. L’impianto originario ha subito nel tempo numerose trasformazioni. Tra il XIV e XVI secolo nella navata di sinistra vengono aggiunte altre cappelle oltre a quelle medioevali, mentre nel XVII secolo furono apportati numerosi interventi decorativi, sulla base della volontà di adeguare la chiesa dal nuovo gusto barocco. Nel 1805, in seguito alla soprressione degli ordini, la chiesa viene prima adibita ad ospedale e poi a magazzino, mentre il vicino convento diventa prima caserma e, dal 1807, Pubblico Macello. Dal 1923 il convento diviene sede dell’organizzazione del Partito nazionale fascista e a partire dagli anni ’50 ospita uffici statali. Nel 2006 l’intero complesso è stato abbandonato.

Il progetto di recupero dell’ex Chiesa del Carmine

Il progetto di recupero e riqualificazione dell’ex Chiesa del Carmine è stato avviato nell’autunno del 2017 e concluso nella primavera del 2019. Comprende due distinti ambiti di intervento: il recupero e il consolidamento strutturale dell’edificio e il riuso funzionale.

Il progetto è infatti finalizzato all’attivazione di uno spazio urbano fruibile dai cittadini e dalle imprese che promuove e ospita attività di formazione, eventi cittadini e spazi attrezzati con tecnologie all’avanguardia, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità. Il recupero di questo prezioso patrimonio cittadino rientra inoltre nel quadro del rilancio di un’area di grande importanza strategica per la città. La zona compresa tra Piazza Cittadella e Piazza Casali infatti, per la sua valenza storica, culturale e urbanistica, giocherà un ruolo centrale per lo sviluppo della città del futuro. L’importo complessivo dell’intervento è stato finanziato in parte con contributo regionale DUP – Intesa per la Provincia di Piacenza – Obiettivo 10, in parte con fondi regionali Por Fesr 2014-2020 Asse 6 per le Città attrattive e partecipate.

Chi gestirà la struttura

Il Laboratorio Aperto di Piacenza è un progetto nato grazie al Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale Por FESR 2014-2020, al Comune di Piacenza e all’Unione di FGB e MBS, i soggetti gestori dello spazio.

FONDAZIONE GIACOMO BRODOLINI È un Think and Do Tank che opera dal 1971 a livello europeo, nazionale e locale nel campo delle politiche di sviluppo e del lavoro. FGB è un’organizzazione non profit con sede a Roma e con uffici a Milano, Torino, Bruxelles, Barcellona, e Ankara. Con uno staff di 50 persone e con più di 100 esperti e consulenti, si occupa di ricerca, consulenza, formazione e assistenza tecnica. Collabora con enti pubblici e privati a tutti i livelli territoriali, dalle Città alla Commissione EU.

MBS È attiva nel mondo della consulenza direzionale, della formazione e della ricerca, integra esperienze e competenze diverse per supportare lo sviluppo delle organizzazioni. In particolare, oltre che a imprese e organizzazioni non profit, presta i propri servizi soprattutto alle Pubbliche Amministrazioni, attraverso interventi di progettazione, realizzazione, monitoraggio, valutazione e controllo delle politiche di sviluppo realizzate attraverso la gestione di progetti e programmi comunitari.

Cosa sarà il Laboratorio Aperto Piacenza 

Il Laboratorio Aperto Piacenza è un nuovo spazio fruibile dai cittadini e dalle imprese che ospita e promuove al suo interno attività di formazione, eventi a tema, spazi attrezzati con tecnologie all’avanguardia e tanto altro.

Scopo del progetto, quello di promuovere iniziative che possano apportare un tangibile cambiamento favorendo l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni innovative, in particolare nell’ambito della mobilità sostenibile e della logistica, ma anche dell’ambiente, della cultura, del turismo e tanto altro.

Il Laboratorio Aperto Piacenza è inserito nel prestigioso contesto dell’ex Chiesa del Carmine, il cui recupero rientra nel percorso di attivazione del concetto di Smart City e fa parte integrante del network di  Laboratori Aperti della Regione Emilia Romagna che collaborano in materia di innovazione su tutto il territorio.

 

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