E’ morto Gino Strada

Il cordoglio dei piacentini per la scomparsa del fondatore di Emergency

E’ morto Gino Strada, medico e fondatore di Emergency “Associazione indipendente e neutrale nata per portare cure medico-chirurgiche di elevata qualità e gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà”. Alla prima esperienza in Ruanda seguirà quella in Cambogia e poi l’Afghanistan dove Strada resterà per sette anni e dove verrà fondato il primo Centro chirurgico per vittime di guerra ad Anabah, nella Valle del Panshir.
Oggi Emergency è presente in Afghanistan con 3 ospedali, un Centro di maternità e una rete di 44 Posti di primo soccorso ed ha curato oltre 11 milioni di persone.
Strada era noto ed apprezzato anche a Piacenza, città in cui l’associazione è presente ed attiva attraverso numerosi volontari.

La Segreteria Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Piacenza in un comunicato esprime il proprio cordoglio.
“Apprendiamo con dolore e tristezza la notizia della scomparsa di Gino Strada. Con lui se ne va un fulgido esempio di quello che vuol dire “vivere per gli altri”, se ne va un uomo che ha deciso di combattere contro la guerra e contro la sofferenza che essa causa ovunque.

È stato un uomo che ha deciso di spendere la propria vita per fare del bene ovunque, nelle zone di guerra e in quelle terremotate, senza mai cedere a compromessi di potere né schierarsi con questo o quel potente che gli faceva la corte. Il suo scopo era quello di salvare vite umane, dal povero contadino colpito da una pallottola vagante al soldato ferito durante un attacco. È stato questo il suo più grande insegnamento, non guardare in faccia al colore della bandiera ma guardare solo gli occhi della persona che aveva davanti…

In questi anni dove troppi politici sputano odio a ogni dichiarazione, il suo lavoro era la Resistenza più forte e migliore che ci potesse essere. Oggi si spegne l’uomo, ma non l’idea e gli insegnamenti. Essi resteranno vivi per sempre in chi lo ha vissuto, in Emergency e in sua figlia Cecilia!”.

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