Commissione legalità: scontri e colpi di scena ai limiti dell’incredibile

Palazzo Mercanti oggi ha ospitato una seduta definita "abusiva" dal consigliere Infantino. Esterrefatte le opposizioni ma anche Sergio Ferri (PD) che ha minacciato di abbandonare la maggioranza

Le premesse perché la commissione comunale numero 5 – che si è svolta questo pomeriggio a palazzo Mercanti – potesse riservare parecchie sorprese c’erano tutte. In questi ultimi giorni c’è stato un ripetuto tira e molla partito con la questione di competenza sollevata da Luca Dallanegra (Civica Tarasconi), transitata per la conferenza dei presidenti di commissione (organismo mai convocato in precedenza) e conclusasi questa mattina con il (pre)parere del segretario comunale secondo cui la commissione che doveva ascoltare il collegio dei revisori si poteva tenere ma con alcune limitazioni sugli argomenti da trattare. Davanti al parere i revisori hanno fatto sapere che non avrebbero preso parte alla seduta e sottolineato al contempo di non condividere alcune delle affermazioni del segretario dottor Luca Canessa.

Il presidente Massimo Trespidi ha deciso che valeva comunque la pena andare avanti e così alle 17,30 i componenti della commissione (con qualche assenza e qualche supplenza) si sono ritrovati in sala consiglio.

Primo intervento, primo colpo di scena

Il primo intervento è stato quello del consigliere ed avvocato Boris Infantino (Piacenza Coraggiosa) e le sue parole, in men che non si dica, hanno creato scompiglio in aula in particolare quando ha definito la seduta “abusiva” e lo svolgimento della commissione un atto “eversivo”.

Ecco le sue parole:  «Ho una questione preliminare. Ritengo che questa seduta non avrebbe dovuto tenersi e che sia abusiva. L’articolo 28 del regolamento comunale stabilisce che il collegio dei presidenti decide sulla competenza delle commissioni. In questo caso il collegio ha deciso che la commissione 5 non è competente a parlare degli argomenti all’ordine de giorno. Ciò nonostante il presidente (Trespidi ndr) ha ritenuto di proseguire nello svolgimento della commissione. A me sembra un atto davvero grave, vorrei dire eversivo. Se un organo istituzionale ha stabilito una determinata decisione credo che questa decisione debba essere istituzionalmente seguita. Invito tutti ad interrompere questa seduta».

Dopo un momento di smarrimento di fronte ad una posizione tanto netta quanto inattesa, per la minoranza ha preso la parola il consigliere ed ex sindaco Patrizia Barbieri che ha stigmatizzato le affermazioni di Fantino definendole gravissime.

«Intervento gravissimo, intimidatorio e lesivo dei diritti del consiglio – ha detto l’avvocato Barbieri. – Chiedo che il verbale venga trasmesso alla prefettura come seguito di quanto già segnalato, l’impossibilità di poter parlare serenamente di questioni che riguardano la nostra città».

La Barbieri è quindi è passata ad una disamina tecnica del Tuel, il testo unico degli enti locali «Non è un regolamento a stabilirne diritti e doveri dei revisori ma l’art. 239 del Tuel» ha affermato.

Secondo colpo di scena

Un altro momento nodale della seduta è stato l’intervento del consigliere Sergio Ferri (Partito Democratico) che proprio non ha gradito l’apertura del collega Infantino e lo ha detto a chiare lettere, ventilando l’ipotesi di abbandonare i banchi di maggioranza.

«Se quella del consigliere Infantino è la posizione della mia maggioranza io valuterò di uscire dalla maggioranza. Non sono un avvocato come il consigliere Infantino o a consigliera Barbieri e quindi non ho gli strumenti per una disamina approfondita della posizione della commissione di oggi. Faccio però un discorso preliminare. Un consigliere comunale, al di là di quanto pensa qualche mio collega, non è un consigliere di maggioranza, è un consigliere comunale, è un consigliere di tutti i cittadini, a disposizione di tutti. La prima cosa che deve mettere in atto un consigliere è che tutti parlino, che tutti si esprimano, che tutti possano dire ciò che pensano. Non escono dalle aule facendo le serrate contro i lavoratori come durante uno sciopero. Le maggioranze non devono porre in discussione una commissione. Vi partecipano e ne dicono di tutti i colori, se non sono d’accordo, ma permettono ai consessi di radunarsi e di esprimersi».

Terzo colpo di scena

In un crescendo scenico degno di una tragedia greca, prendendo la parola, la capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi ha annunciato che domani il suo gruppo trasmetterà alla Corte dei Conti un esposto sull’intera vicenda di piazza Cittadella, esposto che fa seguito a quello già depositato presso la Procura della repubblica di Piacenza e che aveva portato alla scoperta di un impressionante giro di fideiussioni false in tutta Italia.

Quarto colpo di scena

Momento al limite del surreale quando in aula si è presentato un signore dall’aria simpatica ed un po’ bohemienne che è stato cortesemente invitato ad accomodarsi nell’area del pubblico salvo accorgersi, poco dopo, che si trattava del dottor Roberto Rinaldini, revisore contabile, già membro del collegio dei revisori di Piacenza, dimessosi ad aprile ma invitato a partecipare alla commissione odierna in virtù del suo ruolo nella stesura di alcuni verbali oggetto della seduta. Ne è così nata una discussione sull’opportunità che lo stesso potesse essere ascoltato in assenza degli altri componenti del collegio. Alla fine gli sono state poste un paio di domande molto generiche a cui ha risposto a titolo personale, senza entrare nel merito della questione piazza Cittadella, ed esprimendo apprezzamento per una città, Piacenza, che non conosceva e che ha imparato ad amare.

Tanto che, terminata, la seduta il dottor Rinaldini, reggiano doc, mentre si cambiava indossando abiti più informali, ha chiesto consigli su dove cenare in città, con la moglie che lo accompagnava. Dando così un senso enogastronomico alla sua venuta a Piacenza.

Roberto Rinaldini

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