Un altro bar costretto a chiudere (temporaneamente) per ordine del Questore Brutta di Piacenza Pietro Ostuni. Si tratta del bar Leo di Via Colombo, gestito da padre e figlio di origine cinese. Ai due viene contestata la violazione dell’articolo 100 del Tulps (Testo Unico di Pubblica Sicurezza) per due episodi in particolare: il primo risale a inizio gennaio, quando i titolari litigarono furiosamente con un avventore di origini marocchine, venendo alle mani. Alla fine tutti e tre furono denunciati per rissa. Nel secondo caso, risalente a fine gennaio, il titolare e la moglie si avventarono contro un cliente per non aver pagato il caffè.
In nessuno di due casi i gestori avvertirono le forze dell’ordine (come sarebbero stati tenuti a fare).
L’art. 100 del Tulps dispone che la misura di pubblica sicurezza della sospensione della licenza può intervenire in caso di “tumulti o gravi disordini”, oppure “qualora il locale sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose” o, comunque, se il comportamento costituisca “un pericolo per l’ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini”. Normalmente perchè si arrivi ad una sospensione della licenza occorre che vi sia stato più di un episodio, proprio come nel caso del bar di via Colombo.
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