Dall’Ausl di Piacenza  richieste di pagamento di ticket risalenti anche a otto anni fa

Molti cittadini hanno ricevuto avvisi per prestazioni del 2016-2017. Fra loro un funzionario di banca che però "non si è arreso" ed ha rintracciato il Mav utilizzato per saldare la visita

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Sono svariati i piacentini che negli ultimi mesi hanno ricevuto da parte dell’Ausl di Piacenza avvisi di mancato pagamento relativi a ticket di prestazioni sanitarie. A marzo nostri lettori ci avevano segnalato raccomandate contenenti la richiesta di saldare vecchie visite od esami. Alcuni fra loro sostenevano di aver regolarmente pagato, altri di essere esenti, altri ancora di non aver mai usufruito della prestazione citata nella lettera. A fronte di più lamentele avevamo interpellato l’azienda sanitaria per capire se vi fosse stata una qualche anomalia nel sistema ma l’ufficio stampa ci aveva risposto a stretto giro, dopo una verifica interna, e ci aveva assicurato che non vi era stata alcuna anomalia. «Nei giorni scorsi – ci avevano scritto – l’Azienda ha inviato alcune comunicazioni per ticket di prestazioni ambulatoriali del 2016-2017 che non risultano pagate. Nel testo della lettera sono indicati i riferimenti dell’Ufficio competente (Recupero crediti) al quale i cittadini possono rivolgersi per chiarire la propria posizione».

Non tutti sanno che a differenza di quanto avviene per i tributi (che si prescrivono nel termine breve di cinque anni), il termine di prescrizione per i ticket sanitari è quello ordinario di dieci anni.

Sarebbe interessante capire come mai in un mondo in cui computer, informatica ed intelligenza artificiale la fanno da padrona all’azienda sanitaria piacentina siano necessari ben otto anni per accorgersi che un cittadino non aveva, al momento della prestazione, pagato il dovuto o non godeva dell’esenzione presunta. Una tempistica che avrà una inoppugnabile spiegazione tecnica ma che non si può dire “utente friendly”.

Gran parte dei cittadini ricevendo il bollettino di sollecito a distanza di così tanti anni ha difficoltà a ricostruire l’accaduto e a trovare copia delle quietanze e, nel dubbio, procede al pagamento.

Abbiamo però raccolto la testimonianza di un funzionario di una banca piacentina che, a fine maggio, ha ricevuto una richiesta di pagamento pari a 51,15 euro per una visita specialistica effettuata presso l’ospedale di Piacenza a fine agosto 2018. «Mi ricordo benissimo quella visita anche se sono passati sei anni. Avevo avuto un problema di salute e, preoccupato, mi ero rivolto ad un medico dell’ospedale che mi aveva visitato, per fortuna rassicurandomi. Sapevo di aver pagato con un Mav. Sono dunque rimasto molto perplesso davanti all’avviso di mancato pagamento. Fortunatamente, come bancario, ho consultato facilmente il sistema ed ho trovato traccia del pagamento. Dopo vari tentativi andati a vuoto sono riuscito a parlare con l’ufficio recupero crediti dell’Ausl di Piacenza ed ho spiegato all’impiegata che io quel ticket lo avevo pagato. Non è stato semplice convincerla però, alla fine, ha dovuto arrendersi davanti all’evidenza documentale che le ho inoltrato. La vicenda per me dovrebbe essersi chiusa definitivamente. Non tutti però lavorano in banca. Quanti di noi stampano e conservano in cartaceo gli estratti conto? Per un normale cittadino ricostruire movimenti così lontani può diventare complicato. Richiedere estratti conto storici alla banca può costare quanto il pagamento del ticket, senza contare il tempo che si perde. Visto le sorprese che arrivano via posta, quando si ha a che fare con l’Ausl, a questo a punto, è meglio “fare all’antica” e stampare copia di qualunque pagamento. Non si sa mai».

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Carlandrea Triscornia
Giornalista professionista si è laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Ha inoltre ottenuto il Diploma in Legal Studies presso la Cardiff Law School - Università del Galles (UK). Ha iniziato la sua carriera come collaboratore del quotidiano di Piacenza Libertà. Dopo un corso di giornalismo radiotelevisivo ha svolto uno stage presso l’emittente Telereggio divenendone prima collaboratore e poi redattore. Successivamente ha accettato l’incarico di direttore generale e direttore editoriale di Telecittà emittente regionale ligure, dove ha lavorato per tre anni. E’stato quindi chiamato dalla genovese Videopiù ad assumere il ruolo di responsabile delle sedi regionali di SkyTG24 affidate in outsourcing alla stessa società. Trascorsi cinque anni è rientrato nella nativa Piacenza avviando una attività imprenditoriale che lo vede tuttora impegnato. Ha fondato PiacenzaOnline, quotidiano di Piacenza di cui è direttore responsabile. Ha collaborato con l’Espresso e con Avvenire oltre che con Telemontecarlo - TMC News come corrispondente dall’Emilia ed ha lavorato come redattore presso Dodici-Teleducato Parma. Appassionato di Internet e di nuove tecnologie parla correntemente inglese. Sposato, ha due figli.

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