Associazioni animaliste contro il sindaco Tarasconi rea di aver scritto che i piccioni “portano malattie”

Alcuni giorni fa il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi aveva pubblicato un post su Facebook in cui ricordava il divieto di alimentare i piccioni.

« Forse – scriveva il primo cittadino – non è chiaro a tutti ma dare da mangiare ai piccioni non solo è sbagliato perché si tratta di animali che sporcano e portano malattie, ma è proprio vietato. Lo vieta una specifica ordinanza del Comune di Piacenza in vigore dal 1999 eppure c’è ancora chi si ostina spargere mangime in vari punti della città, soprattutto in centro storico. Non va fatto»

Le parole espresse dal sindaco non sono però piaciute a varie associazioni ambientaliste che hanno espresso il proprio disappunto sia attraverso i social sia con una nota recapitata in Municipio.

«Le scriventi associazioni Pandora Piacenza odv, I Mici di Micio Bau aps con sede in Fiorenzuola d’Arda (PC), Liberinsieme odv con sede in Piacenza, Leal Piacenza con sede in Gossolengo (PC), Arca di Noè odv con sede in Piacenza, Pelosi Coraggiosi odv con sede in Piacenza, Lav Piacenza con sede in Piacenza, Veg & Joy aps con sede in Piacenza, Senza Catene odv con sede in Piacenza, operanti sul territorio della provincia, già compartecipi di un piano di cooperazione con le competenti amministrazioni locali in tema di tutela animale recentemente approdato nella stesura condivisa del Regolamento per l’attendamento dei circhi, si rivolgono alla S.V. per esprimere profondo sconcerto e rammarico di fronte ad un post pubblicato sul Suo profilo facebook nel quale, inopinatamente, vengono espresse posizioni di avversione e disprezzo nei confronti dei piccioni che popolano le aree urbane.

Accanto al richiamo ad una ordinanza comunale che stabilisce il divieto di pasturare i volatili, il Suo intervento si spinge a considerazioni allarmiste del tutto sfornite di fondamento scientifico, in quanto tali in grave conflitto con le prerogative di imparzialità e trasparenza sottese al Suo incarico pubblico.

Si legge, infatti, che “i piccioni portano malattie”, veicolando un messaggio totalmente scorretto ed antiscientifico passibile di gravi ricadute sull’opinione pubblica, particolarmente sensibile alle fonti informative istituzionali.

Le scriventi, semmai, segnalano il preoccupante fenomeno del sistematico avvelenamento dei volatili nel centro storico, chiedendo un serio monitoraggio della situazione.

Sarebbe stato apprezzabile, da parte del primo cittadino, depositario peraltro di specifici doveri di tutela e salvaguardia degli animali TUTTI, senza distinzione, un appello al rispetto del divieto di distribuire cibo ai volatili basato sulla necessità di non snaturarli e di non renderli in tal modo dipendenti dall’uomo.

Evitando, in ogni caso, inopportune esternazioni idonee ad alimentare irrazionali crociate di odio verso la fauna selvatica antropizzata.

Sarebbe utile, altresì, ricordare ai cittadini che il vero aiuto ai volatili viene garantito dal soccorso prestato agli esemplari feriti o comunque in difficoltà, in favore dei quali le scriventi associazioni animaliste assicurano un intervento costante, anche in ottemperanza alle disposizioni normative che sanzionano l’omissione di soccorso a danno di animali in pericolo o sofferenti.

Si confida, in sintesi, in un’appropriata rimodulazione del post Facebook in questione, dal cui contenuto dovrebbe essere responsabilmente eliminata ogni nota allarmistica atta ad incidere negativamente sulla auspicabile pacifica convivenza uomo-animali».

Le associazioni inoltre contestano, sin d’ora «l’eventuale programmazione di piani di abbattimento, chiedendo espressamente che vengano privilegiate misure alternative, quali la distribuzione di sostanze sterilizzanti e/o l’introduzione di predatori che si cibano delle uova di piccione. In ogni caso, essendo divenuta operativa la figura del Garante per la tutela degli animali, si chiede che attraverso tale carica si apra un tavolo di discussione con tutte le associazioni animaliste presenti sul territorio».

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