Piacenza: arrestato un settantenne che abusava sessualmente di un ragazzino e lo ricattava

Indagine della squadra mobile per prostituzione minorile, pornografia minorile, atti persecutori, tentata estorsione e violenza sessuale ai danni di un quindicenne

Un cittadino italiano ultrasettantenne è stato arrestato ieri dagli agenti della squadra mobile della questura di Piacenza in seguito ad un’indagine a suo carico per i reati di prostituzione minorile, pornografia minorile, atti persecutori, estorsione e violenza sessuale. L’ordinanza  di custodia cautelare in carcere era stata emessa dal gip di Bologna su richiesta della procura distrettuale di Bologna nella persona del sostituto dott. Luca Venturi, che ha coordinato l’azione della polizia piacentina.

Il provvedimento è stato emesso a seguito di una approfondita indagine a carico del soggetto indagato per gravissime violenze avvenute tra il 2020 ed il 2022 ai danni di un ragazzino di soli 15 anni all’inizio dei reati commessi ai suoi danni.

Tutto è partito dalla segnalazione presentata, ai servizi sociali, dalla scuola frequentata dal ragazzino. All’istituto erano arrivate  alcune strane telefonate da parte di un presunto zio dell’alunno che chiedeva informazioni sul suo percorso scolastico. Inoltre alla scuola era anche pervenuta una lettera anonima indirizzata al ragazzino, con richieste di soldi ed accompagnata dalla stampa della pagina di un sito di incontri, contenente l’offerta di prestazioni sessuali da parte di un sedicente diciottenne alla ricerca di uomini più grandi.

Gli agenti della questura hanno ricostruito come il ragazzino, in un periodo di profonda confusione e solitudine, avesse effettivamente inserito su un noto sito di incontri un messaggio con cui ricercava uomini più grandi.

L’anziano arrestato aveva risposto all’annuncio e aveva incontrato il ragazzino, compiendo con lui atti sessuali in cambio di piccole somme di denaro.

Davanti al rifiuto di ulteriori incontri da parte del minore, l’uomo aveva iniziato a perseguitare il ragazzo per costringerlo ad ulteriori prestazioni.

In un’occasione lo aveva picchiato pur di ottenere il compimento di atti sessuali e dietro minacce si era fatto mandare fotografie del ragazzino in atteggiamenti intimi.

Inoltre faceva subire forti pressioni psicologiche al ragazzo facendogli credere si essere in grado di raggiungerlo in qualsiasi momento, cercandolo ripetutamente a scuola tramite telefonate, inviando lettere anonime, contattando tramite social network il padre. Infine lo aveva minacciato, dicendogli che, tramite presunti amici nelle forze dell’ordine, avrebbe fatto passare dei guai giudiziari al fratello.

            Esasperato dalle continue pressioni dell’anziano che richiedeva atti sessuali sempre più intimi, il ragazzino aveva manifestava in più circostanze all’arrestato il proposito di togliersi la vita. Il ragazzo era talmente assoggettato all’uomo che in una prima audizione protetta aveva  addirittura negato di conoscere il suo aguzzino.

Tramite l’aiuto della famiglia si è riusciti a risalire, sul cellulare, ad alcune chat inequivocabili con l’anziano.  Questo punto il ragazzo si è finalmente liberato dal peso che lo tormentava e ha rilasciato dichiarazioni veritiere, ricostruendo le condotte dall’uomo suoi danni nel corso di due anni.

L’indagato è stato arrestato, nel pomeriggio di ieri, presso la sua abitazione portato in carcere a diposizione dell’autorità giudiziaria.

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