Affaire fideiussione. Fratelli d’Italia: “Caro Sindaco, i colpevoli vanno trovati”

Come si fa a "cadere dalle nuvole" il 3 maggio quando già il 29 aprile il MioGiornale.net titolava "Il Comune di Piacenza e lo strano caso della fideiussione sui parcheggi a strisce blu"

Non cenna a placarsi la polemica legata alla fideiussione che Piacenza Parcheggi aveva presentato a garanzia dei canoni per i parcheggi e che è poi risultata falsa.

Il sindaco Katia Tarasconi è ritornata sulla vicenda con un’intervista rilasciata al quotidiano cartaceo di Piacenza. Dichiarazioni che però hanno lasciato alquanto perplessi i tre consiglieri di Fratelli d’Italia Domeneghetti, Soresi e Zanardi grazie al cui lavoro da “detective” è emerso come la polizza fosse in realtà nient’altro che un clamoroso falso. Il gruppo consigliare di FdI definisce come “gravi” le parole del sindaco.

 “Sbagliato cercare colpevoli” titola Libertà nel riprendere le parole del Sindaco sul “caso fideiussione”.

«Parole che rappresentano, a nostro avviso, l’ennesima ferita alla città. Siamo convinti che, invece, alla luce di quanto accaduto, Piacenza meriti invece che in tutti i modi siano individuati colpevoli e responsabili.

E – politicamente – di responsabilità si deve parlare eccome: responsabilità di chi, nonostante gli alert di Avvocatura e Revisori, avrebbe dovuto controllare e, invece, a quanto pare, non l’ha fatto in modo approfondito.

Da quanto si apprende leggendo l’intervista, pare che questa responsabilità voglia essere attribuita all’Avvocatura comunale, cioè proprio quell’ufficio che per primo ha sollevato dubbi sulla polizza. Lo stesso ufficio al quale è stato risposto, dopo pochi minuti dalla ricezione del parere, che: “procederò alle necessarie verifiche”. Verifiche che, a quanto pare, si sono “accontentate” di una comunicazione pervenuta da un indirizzo pec diverso da quello ufficiale di Abarca (e bastava controllare sul web per accorgersene) e di una distinta di bonifico eseguito in favore di un’agenzia assicurativa di Palermo anziché direttamente ad Abarca che – come si evince dal sito web di Ivass – opera direttamente dal Portogallo.

La verità è che la toppa è assai peggio del buco: come si può affermare che “la truffa è stata congegnata in modo meticoloso” se l’avvocatura ha segnalato sin da subito anomalie circa lo studio che avrebbe rappresentato la compagnia assicurativa in Italia e quando da una rapida ricerca sul web, a quell’indirizzo, è presente una caffetteria?

Come si può affermare di “essere caduta dalle nuvole il 3 maggio” quando già un articolo di quattro giorni prima, di IlmioGiornale.net, titolava: “Il Comune di Piacenza e lo strano caso della fideiussione sui parcheggi a strisce blu”, addirittura sostenendo la presenza di consiglieri di Fratelli d’Italia dalle parti della Procura?

Ma quello che ci lascia maggiormente perplessi ed amareggiati è la frase utilizzata dal Sindaco a commento del nostro esposto: “non ho mai fatto politica in questo modo”.

Una frase grave, che trasmette un messaggio assolutamente negativo anche per tutta la cittadinanza: riteniamo che se un cittadino viene a conoscenza di situazioni potenzialmente anomale in punto di legalità, abbia tutto il diritto, se non – in alcuni casi – il dovere, di denunciare a chi di competenza. Voler far passare il principio per il quale sarebbe invece corretto fare altrimenti (e, ad oggi, ancora non abbiamo ben compreso cosa), ci lascia perplessi. Ricordiamo che si sta parlando dell’agire di un Ente pubblico, pertanto non si può pensare di risolvere situazioni come queste davanti ad uno dei tanti caffè così cari al Sindaco.

Oltre ad essere cittadini, ricopriamo il ruolo di Consiglieri Comunali, che ci impone di dover agire formalmente quando abbiamo il legittimo sospetto – poi confermato – che qualcosa non sia conforme a quanto la legge impone. Certo non pretendevamo un ringraziamento, ma nemmeno ci aspettavamo di essere trattati, ancora una volta, con una tale arroganza e presunzione che, oltre ad essere inopportuna, non pare nemmeno adeguata al ruolo di Sindaco, istituzione che dovrebbe rappresentare tutta la città.

Infine, non accettiamo certo lezioni di politica da chi, proprio a seguito di quanto avvenuto in conseguenza del nostro esposto, ha attuato una vera e propria ritorsione, bocciando la promessa istituzione della commissione speciale per l’analisi della pressione fiscale e tributaria».

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