Vicenda alberi di Piazza Cittadella. “Sbalorditi dalle dichiarazioni del sindaco”

Le associazioni che avevano presentato il ricorso sul quale si è espresso il giudice Fazio e le altre che da tempo presidiano le piante "minacciate di taglio" rispondono a Katia Tarasconi

A seguito delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Katia Tarasconi a proposito dell’ordinanza del Giudice Fazio e delle ripercussioni sul cantiere di Piazza Cittadella le associazioni Legambiente Piacenza – circolo “Emilio Politi”, Italia Nostra (sezione di Piacenza), FATe (Fondo Ambiente e Territorio Piacenza), Laboratorio Popolare per la Cultura e per l’Arte, Attac Italia PC, I cittadini firmatari del ricorso, I cittadini del Presidio di Piazza Cittadella hanno risposto con una lettera che pubblichiamo di seguito.

“Cara Sindaca,
siamo davvero sbalorditi dalle sue dichiarazioni. Se lei è triste, anche noi lo siamo, insieme a tanti cittadini che hanno spontaneamente e convintamente aderito al presidio di piazza Cittadella e ai più di 30.000 che hanno firmato la petizione on line e su carta. Siamo tristi per l’ostinazione con cui vuole – a dispetto dei santi – eliminare un patrimonio arboreo così prezioso per il centro storico e portare avanti un progetto di parcheggio interrato che era già anacronistico 12 anni fa ma che oggi è addirittura irricevibile, sotto il profilo ambientale, culturale ed economico. Siamo tristi perché con la sua ostinazione è riuscita nell’intento che ogni Sindaco dovrebbe rifuggire, cioè dividere la cittadinanza anziché unirla su progetti partecipati e condivisi. Siamo tristi per i richiami a parole d’ordine che pensavamo confinati ad un periodo storico da dimenticare, quello della condanna della “Magistratura politicizzata” e dell’affidamento alla cosiddetta “maggioranza silenziosa”. Siamo tristi perché ancora una volta, nonostante le promesse in campagna elettorale, vuole ignorare, alla stregua dei più accesi negazionisti, i pericoli che i cambiamenti climatici determineranno in termini di isole di calore, a seguito della lastricatura della piazza, a danno dei cittadini più fragili. Tutto questo all’insegna della cultura del FARE ad ogni costo e per togliere dal degrado Piazza Cittadella….
Noi siamo invece per la cultura del FARE BENE e dell’interesse pubblico. Anche noi siamo convintamente contro il degrado; per questo da 12 anni cerchiamo di segnalare alle istituzioni competenti e di controllo la mancanza di rispetto delle norme e le incoerenze procedurali che costellano l’iter di questo progetto. Per anni abbiamo insistentemente cercato un confronto che non ci è mai stato concesso, alla faccia della partecipazione.
E’ ben vero che il progetto e il corollario del cosiddetto ”equilibrio” economico-finanziario è stato approvato in Consiglio Comunale, che è l’organo istituzionalmente deputato a tale funzione ma tutti sanno anche con quali forzature. Forse il deficit di rispetto del Consiglio non è attribuibile ai cittadini che criticano questa delibera, quanto a chi, con ostinata determinazione, impedisce la piena trasparenza degli atti e della documentazione relativa al dossier Cittadella, che rimane invece zeppo di opacità.
C’è un solo modo per diradare la tristezza e ridare dignità che l’istituzione Comunale merita; quello di resettare la procedura (gli strumenti ci sono) e di avviare un cantiere di partecipazione per una reale e più adeguata riqualificazione di Piazza Cittadella, forse la più amata dai piacentini non solo per i monumenti storici che la adornano ma per le testimonianze di vita che ne segnano la memoria.
Chiediamo pertanto all’Amministrazione di far sospendere l’approntamento del cantiere perché, a seguito dell’Ordinanza del Giudice – per la stessa ammissione della Sindaca – l’opera non è oggi attuabile. Procedere alla demolizione dell’autostazione, oltre al rischio di danneggiare gli alberi, rischierebbe di bissare l’inutile e dispettosa demolizione dell’ex mercato ortofrutticolo. Auspichiamo comportamenti istituzionalmente più maturi e responsabili”.

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