Controlli dei  carabinieri sulle occupazioni abusive di aree demaniali in provincia di Piacenza

Sette aziende agricole occupavano abusivamente le aree di rispetto lungo i fiumi. 33 ettari di terreno demaniale coltivati senza autorizzazione e senza il pagamento dei canoni previsti

Il Nucleo Carabinieri Forestale di Piacenza ha concluso l’attività di monitoraggio e censimento delle aree golenali e delle fasce di rispetto delle aste fluviali finalizzato a rilevare fenomeni di coltivazione illecita e l’utilizzo indiscriminato del suolo per l’ottenimento di nuove aree agricole.

L’attività d’indagine ha previsto la mappatura dei territori demaniali lungo il reticolo idrografico dei comuni di Piacenza, Calendasco, Caorso e Monticelli d’Ongina in provincia di Piacenza. Attraverso i sopralluoghi in campo, le misurazioni con strumentazione gps ed il confronto delle foto aeree i forestali del Nucleo di Piacenza hanno individuato sette aziende agricole che occupano abusivamente le aree di rispetto lungo i fiumi della provincia di Piacenza. Rintracciati circa 33 ettari di terreno demaniale che sono stati coltivati senza autorizzazione e senza il pagamento dei canoni previsti, in pratica quasi 50 campi di calcio sottratti alla natura e all’introito regionale. Diversi quindi i pioppeti e i campi di frumento per i quali non è stata mai richiesta alcuna concessione e che costituiscono violazioni alla Legge Regionale n. 7/2004 dell’Emilia Romagna. Inoltre, sono state elevate sanzioni amministrative per un valore di 2.800 euro, ma è molto più elevata la stima dell’ammanco erariale negli ultimi 10 anni.

Fortunatamente le violazioni riscontrate non hanno provocato né alterazione dello stato dei luoghi (in area di vincolo) né pregiudizio del regime idraulico; di fatto si tratta di aree limitrofe ad altri terreni con vocazione agricola già decennale presenti nella maggior parte sul fiume Po, ma anche lungo il fiume Trebbia e il torrente Nure. L’esito degli accertamenti dei Carabinieri Forestali è stato inviato all’Agenzia regionale ARPAE in virtù della sottoscrizione del programma operativo in vigore tra l’Arma dei Carabinieri e Regione Emilia-Romagna.

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