Il presidente di Confagricoltura interviene sul problema dei lupi ormai alle porte della città

Filippo Gasparini: non decidere danneggia l’agricoltura, la fauna selvatica stessa e i cittadini

Torniamo ad occuparci del tema dei lupi selvatici che ormai sempre più spesso, così come i cinghiali, si avvicinano alle aree urbane e pubblichiamo al riguardo un comunicato stampa del presidente di Confagricoltura Piacenza Filippo Gasparini.

“Abbiamo avvistato due lupi nel tratto di strada che collega Vallera a Quartazzola” riporta Matteo Cattivelli noto agricoltore di Vallera e componente di Giunta di Confagricoltura Piacenza .

Lupi alle porte di Piacenza
Un lupo fotografato sulla strada per Vallera

Gli abitanti sono particolarmente spaventati, soprattutto i proprietari di animali. Non è più solo un problema che riguarda gli agricoltori, ma della cittadinanza. La fauna selvatica prolifera incontrollatamente e persino i lupi sono ormai alle porte della città”.  “Anch’io ho i lupi in azienda – rimarca Filippo Gasparini, presidente di Confagricoltura Piacenza – devo dire che da quando ci sono loro, quantomeno, sono diminuite le presenze di cinghiali”. Confagricoltura Piacenza richiama ancora una volta l’attenzione delle Istituzioni sui problemi connessi alla proliferazione della fauna selvatica. Ungulati, cervidi e quant’altro stanno provocando danni materiali ed economici alle aziende e alla popolazione. “Pensando al nostro territorio abbiamo censimenti di lupi che ne registrano la presenza in collina e montagna, ma la realtà quotidiana – sottolinea Gasparini –  ci ha già portati a frequenti incontri in pianura, anche vicino agli abitati. La Peste Suina Africana, di cui i cinghiali sono vettori, marca sempre più stretta la nostra suinicoltura. Per il proliferare incontrollato delle specie selvatiche la sicurezza della cittadinanza è costantemente minacciata dal rischio di incidenti stradali. Abbiamo già avuto anche dei morti, mi chiedo cos’altro serva per uscire dalla logica del temporeggiamento.  Il nostro è un ambiente antropizzato e rinunciarne la gestione è un gesto irresponsabile, che ne nega la natura”.

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